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Nido di Vespe

"Good mourning, honey!"








"Dicono che non molto tempo fa anche in questo paese esisteva un sistema basato sul concetto religioso di "funerale".

Jinnai e Yuusuke, sono due dipendenti dell'ufficio di igiene con un compito molto particolare...nonchè macabro! Già dall'aspetto non sembrano i classici dipendenti pubblici e vanno in giro per i quartieri più pericolosi di Tokyo a bordo di un carro funebre (i fondi scarseggiano per procurarsi una vettura meno appariscente!), uno dei due ha una benda su un occhio ed entrambi fumano quasi costantemente. Di sicuro nessuno sarà contento di vederseli comparire davanti la porta.

Il loro compito è quello di prelevare i cadaveri e portarli sani e salvi al forno crematorio prima che qualche trafficante d'organi se ne impossessi e li "svuoti"
senza alcun riguardo. Di certo non è un compito felice, ma a causare più problemi e sofferenze sono i vivi che non riescono a separarsi dai corpi dei loro cari o che vogliono approfittarsene per fare soldi. Per non parlare poi delle aggressioni da parte dei malavitosi che tentano di sottrargli i corpi a qualsiasi costo. Inutile dire che il concetto di base è paradossale, ma allo stesso tempo molto crudo e realistico.

Kazuya Minekura sceglie di affrontare i temi principali del volume tramite i loro opposti. Parla di morte per parlare di vita, usa due protagonisti in apparenza privi di tatto, trasandati ed emotivamente "falliti" per dare un grande esempio di sensibilità ed eleganza. Ormai i cadaveri non appartengono più alla persona che erano, ma tutto dipende dai loro cari e dalla loro reazione. C'è chi li lascia andare sereno, chi non riesce a separarsene, c'è chi vorrebbe diventare uno di essi e chi è troppo giovane per capire ma in realtà ha compreso tutto benissimo.

"Hei signore, meno male che li abbiamo restituiti alla terra!"
"Beh...sì, possiamo dire così. Dipende tutto da quello che sente chi è vivo."

Gli uomini hanno bisogno dei riti, ma non per rispetto al defunto o che altro, ma per loro stessi, "per appagare il proprio ego" come dice lo stesso Yuusuke. Non è la prima volta che la nota fumettista si dedica a questo argomento che, infatti, era già stato accennato in un'altra sua serie: Wild Adapter.
Dopotutto anche l'egoismo è un sentimento molto presente nelle opere di questa autrice:

Yuusuke: "Jinnai, se io morissi vorrei il nido di vespe. Pieno di buchi, così non mi potranno
riciclare. Che te ne pare?"
Jinnai: "Stai tranquillo! I tuoi organi fanno schifo, non si potranno riciclare.
Yuusuke: "Anche questo è vero!".

Purtroppo la serie viene considerata interrotta in patria, ma tecnicamente questo non è il termine più appropriato. Le vicende dei protagonisti sono infatti autoconclusive e l'unico sentore di interruzione è dato dall'entrata in scena di un antagonista che non è perfettamente approfondito. Resta comunque un personaggio carismatico proprio per questa sua "incompiutezza" e per il suo modo bizzarro di agire.



Nido di Vespe raccoglie anche altri racconti della stessa autrice.

-La Tela del Ragno descrive l'antagonista di Nido di Vespe attraverso gli occhi di un suo sottoposto. 

-Il principe con la stella, è una favola un po' comica e un po' cattiva su un principe dei demoni fannullone.

-Flies è l'incipit di una possibile serie di avventura, ambientata in una sorta di Far West a tinte fantasy dalle atmosfere molto godibili, anche se soffre di una evidente incompiutezza.

-Quando cessa la pioggia, al termine della notte è il racconto più breve e il protagonista è un samurai che, rimasto bloccato in una sorta di rifugio, inizia ad ascoltare le storie delle persone che si trovano insieme a lui.

- Il Lupo e i Sette Capretti è chiaramente una rivisitazione umanizzata dell'omonima favola. Notevole come l'autrice riesca ad equilibrare l'atmosfera fiabesca con quella più realistica, quasi da cronaca nera.


Il tratto dell'autrice è leggermente spigoloso, accurato quando necessario e, nella maggior parte dei casi, focalizzato più sui personaggi che sui fondali. Oscilla dall'"adorabile" al macabro con grande abilità, l'esempio più evidente è l'ultimo racconto.
L'edizione della Goen è abbastanza curata, con belle illustrazioni a colori all'inizio che rispecchiano i toni caratteristici del volume, come quella in cui i due protagonisti, indicando il retro del carro funebre aperto, invitano il "prossimo cliente" guardando il lettore dritto in faccia.
Salterà subito all'occhio (e alla mente) che un altro punto di forza dell'autrice è quello di creare personaggi carismatici che dopo soli cinque capitoli diventano già "di famiglia", tanto sembrano essere spontanei e dotati di vita propria!

Sicuramente un volume imperdibile per chi già conosce questa autrice, ma anche un buon punto di partenza per iniziare a fare la sua conoscenza senza imbarcarsi in serie più lunghe e dispendiose.

 

Cleide Lanzetta



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Le opinioni dei lettori



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