Con l'autore ha conversato  Maurizio Padovano docente e scrittore

Andrea Bajani “ Mi riconosci” Feltrinelli

Quella della laudatio funebre è forse uno dei 'generi' letterari più antichi di cui ci è dato sapere, e per molti versi l'ultima fatica letteraria di A. Bajani proprio a tale genere può essere ricondotta. Sebbene si tratti, è ovvio, di una laudatio particolarissima, che è anche il resoconto dell'amicizia tra un giovane scrittore e uno scrittore più maturo, che per molti versi è stato, e continua anche post mortem ad essere, uno dei segmenti più vivi della coscienza critica e letteraria nazionale ed europea: Antonio Tabucchi.
“Mi riconosci” è  la storia del riconoscimento di una paternità letteraria ed etica: del riconoscimento e della ricerca di un padre che è sprone morale a non disperdere se stessi; che è  lente con la quale ricostruire la storia personale e collettiva; che è carta abrasiva con la quale provare a scollare dal presente insulso e beota che stiamo vivendo tutto il peso di quest'epoca di lupi. Un padre che dura, saldo come roccia, nella sua scrittura soave e impietosa, sebbene il suo ultimo atto tra noi, come Bajani racconta, sembra improntato all'arte della toscanissima, e umanissima, beffa: "Ci hai gabbati così, come se nulla fosse, ti sei presentato dentro una scatolina in legno chiaro".
Maurizio Padovano, 27 aprile 2013

Andrea Bajani è nato nel 1975. Tra i suoi libri, Cordiali saluti (Einaudi, 2005), Se consideri le colpe (Einaudi, 2007, Premio Super Mondello, Premio Brancati, Premio Recanati), Ogni promessa (Einaudi, 2010, Premio Bagutta) e La mosca e il funerale (nottetempo, 2012).
Per il teatro è autore di Miserabili, di e con Marco Paolini, e di 18mila giorni, Il pitone, con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa. Collabora con diversi quotidiani e riviste. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue.

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