La sua opera è uno spaccato sulla violenza sulle donne, una testimonianza viva e reale, che ha lasciato non poche cicatrici, non solo a lei ma anche alla famiglia, che insieme a due amiche l’hanno sempre sostenuta. Una donna che ricorda come giorno più triste della sua vita, la morte del marito e come quello più bello quello dell’assoluzione, che ci rivela, con un occhio attento, che la violenza psicologica si può anche riconoscere anche dalle troppe attenzioni. Stefania si definisce “attrice protagonista del dardo del destino, niente fiction, ho sempre percepito il dolore della realtà “ e spera, ma noi ne siamo sicuri, che il suo piccolo Mauro non sia mai in grado di fare male a nessuno, se compreso.
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