Eresia e magia nell'opera erotica di Raniero Alliata di Pietratagliata Principe del Sacro Romano Impero
Autore:
Piero Montana
Editore:
Centro d'Arte e Cultura "Piero Montana"
Collana:
Prezzo:
17,00 €
Data pubblicazione: Dicembre 2024
Pagine: 120
EAN: 9791221079821
Genere: Arte ed esoterismo
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L’arte erotica di Raniero Alliata (1897-1979), Principe del Sacro Romano Impero,
nell’ambito della crisi dell’immagine tradizionale dell’uomo nell’arte moderna e
contemporanea, viene ad avere di certo un ruolo notevole, anche se, per la
marginalità dell’autore, l’importanza di tale ruolo non gli viene ancora riconosciuta.
Dalle sue vicende biografiche narrate da Bent Parodi in Il principe mago, di lui ci
erano solo note le sue incursioni nell’occulto (sedute spiritiche ed esperimenti di
trance).
Con la mostra invece delle sue tempere e dei disegni erotici, che la Fondazione
Famiglia Piccolo post morte gli ha allestito nel 2022 a Capo d’Orlando, è venuta fuori
l’esistenza di un’altra passione dell’Alliata per l’inconsueto e il non ordinario, quella
per un’arte che di solito si suole destinare ai suoi margini: l’arte erotica.
Ma è quest’arte, contrariamente a quanto si crede, che soprattutto nel nostro
tempo è d’importanza considerevole.
Se infatti in arte si è arrivati al fenomeno tutto moderno della crisi dell’immagine
dell’uomo, è perché solo in quella erotica l’uomo è stato messo e mostrato
veramente nudo, venendo così a comportare un tale fenomeno anche l’orribile
scoperta, in tale denudamento, dell’immagine reale, contingente della sua natura
deformata e sfigurata, la cui origine tuttavia non ci si domanda ancora a cosa sia
veramente dovuta.
L’Alliata, che abbiamo scoperto essere un vero artista, non è un modernista. Le
figure delle sue opere grafiche e pittoriche non risentono pertanto della
deformazione dell’immagine dell’uomo che l’arte moderna è venuta ad esprimere
nel nostro tempo.
Lungi pertanto da questa espressione, che quando é stata sinceramente autentica, è
stata al contempo dolorosa ed angosciosa, è un sentimento assai vitale e gioioso,
che le figure dell’Alliata vengono a palesare.
Trascendendo l’immagine deformata che dell’uomo si presenta in arte, l’Alliata al
contrario ed in maniera del tutto singolare, nella sua opera viene a raffigurare di lui
tutt’altra immagine, l’immagine non più frammentaria, scissa e per questo dolorosa,
bensì integra nella configurazione di una sua totale pienezza d’essere. Questa
immagine è quella dell’androgino. Un’immagine assai pregnante nel nostro tempo,
basti pensare a Jung che con il suo processo d’individuazione (centrale in tutta la sua
opera) solo a essa sembra essersi ispirato.
Quella che l’Alliata mostra nelle sue opere è di certo una nuova immagine
dell’essere umano, rispetto a quella sfigurata e sofferente che nel nostro tempo ci si
viene a mostrare.
Ma questa nuova immagine, che il principe propone è veramente, in un senso
ancora più profondo, un’immagine davvero alternativa a quella che nello specchio
dell’arte finora è stata rivelata.
Questa immagine non più parziale bensì integrale, l’immagine dell’androgino, è
anche e soprattutto un’immagine magica, la magia non derivandole d’altro che dalla
pienezza d’essere, che essa comporta e viene a manifestare.
E’ nel coltivare dunque una tale immagine nella sua arte, più che in sedute spiritiche
e trance medianiche, che Raniero Alliata, dovrà pertanto considerarsi
principalmente un vero mago.
Piero Montana